Basta con l'ADSL lenta!
Come e dove chiedere tutela se la nostra compagnia telefonica non ci fornisce il servizio per cui paghiamo.
La seguente soluzione all'annoso problema dell'ADSL troppo lenta per il prezzo pagato, ha un valore solo se si è in tanti ad effettuare le operazioni di seguito cnsigliate. E' auspicabile che questo documento venga letto da più utenti possibili!
Perché la mia ADSL fissa è lenta?
La velocità di download (quando apriamo una pagina, scarichiamo un file o guatrdiamo un video) e upload (quando inviamo un'email, un allegato o una foto, oppure pubblichiamo qualcosa), dipendono dalla capacità di banda.
Con questo termine si definisce la capacità di un'infrastruttura (cavi, WI-Fi eccetera) di trasportare dati dal nostro computer verso la rete e viceversa.
Più questa infrastruttura è grande (cavi e fili adeguati o segnale WI-FI potente), più la velocità
del trasferimento è alta. Questo parametro, ovvero la dimensione dell'infrastruttura tramite la quale mi collego alla Rete, deve essere però suddiviso fra tutti quelli che la utilizzano. Un po come succede quando, in un condominio, apriamo il rubinetto dell'acqua: se lo facciamo alle tre del mattino
sicuramente l'acqua che esce dal rubinetto è tanta e potente, mentre se apriamo il rubinetto in un momento in cui tutti fanno lo stesso, la pressione sarà più scarsa.
Tuttavia è raro che, nonostante un utilizzo massiccio dell'acqua da parte di tutti i condomini in un certo orario, abbiamo così poca pressione da non riuscire nemmeno a lavarci le mani. Questo perché l'ifrastruttura (i tubi) della Rete idrica viene adeguata a spese del Comune ogni volta che se ne presenta
la necessità, ad esempio quando si costruiscono nuovi palazzi o centri abitati in una certa zona della città.
La stessa sorte, purtroppo, NON subisce la Rete informatica. Quando una nuova zona della città o un nuovo paese viene raggiunto dall'ADSL fissa, è perché si installa una nuova centrale. I primi utenti di questa nuova linea ADSL saranno fortunati: la banda è abbastanza capiente da soddisfare le
più comuni esigenze per quei tre o quattro utenti che, per primi, si connettono a quella nuova centrale. Ma se il loro numero aumenta, l'infrastruttura non viene adeguata, e molto presto ci si ritrova a utilizzare in 30, 40 o 50 utenti un'infrastruttura non progettata per tutto quel traffico di dati.
E' giusto non poter navigare se siamo in tanti?
La risposta è NO!
E questo per diverse ragioni. Fra esse troviamo la GARANZIA. Le normative europee riguardati la vendita di prodotti e servizi, prevedono una garanzia, ovvero un meccanismo che tuteli l'utente dalla impossibilità di utilizzare un oggetto o un servizio, dopo averlo pagato. Ad esempio non è possibile
fare commercio di telefoni cellulari senza fornire una garanzia di almeno due anni sul modello acquistato, se nuovo. Chi di noi sarebbe disposto ad acquistare un telefono, un computer, un qualsiasi oggetto tecnologico e non, se il venditore ci dicesse: "La devo avvertire che, se non dovesse funzionare perché
difettoso o fabbricato male, lei dovrà farlo riparare a sue spese, o comprarne un altro, e anche in quel caso non avrebbe alcuna assistenza, in caso di malfunzionamento".
Se la frase di quell'ipotetico venditore vi sembra assurda, a tal punto che girereste i tacchi per rivolgervi a qualcuno più serio, dovete sapere che, quando una compagnia telefonica inserisce nel contratto le parole "Non è garantito alcun minimo di banda", sta dicendo esattamente la stessa cosa. Infrangendo una serie di leggi
nazionali ed europee, perché scrivere una clausola del genere è semplicemente vietato in tutta la comunità europea. E' vietato perché si tenta di fare commercio di beni e servizi senza fornire alcuna garanzia.
Un esempio calzante potrebbe essere l'acquisto di un'auto. Nessun fabricante di automobili può garantire la elocità massima con esattezza, ma certamente non può permettersi di non garantire che la macchina si accenda e parta! Un'automobile che non parte rende completamente inutile lo sforzo economico per acquistarla, perché
l'unico motivo per cui la si acquista è che essa ci trasporti da un punto ad un altro. Per la Rete vale la stessa regola: l'unico motivo per cui si pagano quei trenta euro al mese, è la possibilità di navigare, e trasferire file da e per il nostro computer. Se ciò non è possibile, il servizio pagato non viene erogato. E questo
è, per l'appunto, vietato.
Se la vostra compagnia telefonica ha inserito questa clausola nel contratto, quel contratto è nullo. Perché l'AGCOM, (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) ha stabilito che, per legge, qualsiasi compagnia telefonica deve garantire, per le linee ADSL fisse, un minimo di 2,1 kilobit al secondo. Se la vostra esperienza di
navigazione scende al di sotto di quella soglia, la vostra compagnia telefonica sta violando i termini del contratto.
Come faccio a sapere se la mia compagnia telefonica viola i termini del contratto, e come faccio a rivalermi contro di loro?
L'AGCOM ha sviluppato un progetto per tutelare gli utenti da questo abuso, perpetrato da diversi anni soltanto perché pochissimi conoscono le delibere e le leggi in materia di garanzia del servizio riguardante la fornitura di connettività in Italia. Si chiama Misura Internet ed è completamente gratuito.
Il progetto è accessibile a tutti, ed è suddiviso in due piccoli software da scaricare. Uno non richiede l'iscrizione al sito di AGCOM, ed esegue una misurazione molto precisa sulle prestazioni della banda fornita dalla compagnia telefonica, ma non ha alcun valore legale. L'altro richiede l'iscrizione presso il sito e, a fronte di una procedura un po più complessa
rilascia un documento legale che certifica una violazione del contratto da parte della compagnia telefonica.
I software sono:
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MisuraInternet Speed Test, un programma che, una volta lanciato, esegue innanzitutto un test sulle condizioni del computer per quanto riguarda la Rete, dopodiché effettua almeno 4 test in download e 4 in upload, ricavandone una media pesata delle prestazioni, ottenendo in questo modo
un dato assolutamente imparagonabile ai vari speed test in giro per la rete o, peggio, nella pagina della propria compagnia telefonica.
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Ne.Me.Sys., un software che viene personalizzato per l'utente al momento del download. Infatti, per scaricarlo, è necessario iscriversi qui, rispondendo a tutte le domande, che comprendono il proprio operatore (TIM, VODAFONE eccetera), il
tipo di tariffa pagata, il tipo di offerta e tutto ciò che serve ad AGCOM per verificare il rispetto degli impegni contrattuali da parte della vostra compagnia telefonica.
Il secondo software menzionato, quello più importante per richiedere rimborsi e recessioni dai contratti SENZA PENALI, deve essere installato sul proprio computer e, prima di lanciarlo, assicurarsi che:
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la funzione WiFi del proprio dispositivo sia spenta. Ad esempio, gli utenti VODAFONE devono agire sul pannello di controllo, raggiungibile via browser, della Vodafone Station, e nella sezione "stato e collegamenti", impostare a OFF tale funzione. Per saperne di più chiedete assistenza sul come fare al vostro operatore.
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assicurarsi che UN SOLO COMPUTER sia connesso con un cavo ethernet al dispositivo ADSL. Ne.Me.Sys funziona anche col WiFi, ma non garantisce i risultati
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NON NAVIGARE ne utilizzare la rete per nessuna operazione, per almeno 24 ore! Se dovete scaricare la posta usate il cellulare o il tablet utilizzando la sim di questi dispositivi, e non il dispositivo ADSL fornitovi dalla vostra compagnia. Ogni volta che navigate su un sito durante il test, il programma rileva un traffico anomalo e ricomincia daccapo!
Una volta che siete pronti, lanciate il programma. Alla fina delle 24 ore (ma anche prima, se la violazione è particolarmente grave), l'AGICOM rilascia nella vostra Area Privata, alla sezione "Licenze Ne.Me.Sys e Certificati", un certificato di violazione contrattuale, chiamato "delibera 422", che si può scaricare per verificare il momento esatto in cui la violazione si è verificata,
e l'entità della violazione. Oppure, accanto al certificato, potete cliccare sull'icona nell'ultima colonna a destra, e il certificato verrà inoltrato alla vostra compagnia telefonica.
A questo punto la vostra compagnia telefonica invierà dei tecnici per verificare lo stato dei collegamenti alla centrale alla quale siete connessi. Se le cose non migliorano dopo il loro intervento, verrete contattati da un operatore che vi darà notizia dell'impossibilità dell'operazione. Di norma dovrà proporvi o la recessione del contratto senza alcuna penale, o l'annullamento della prossima fattura. Se non lo fa ricordategli che la legge li obbliga in tal senso.
Se non ne volessero comunque sapere, e cercassero di erigere il solito muro di gomma, fatevi dire a qiale indirizzo poter spedire una raccomandata con ricevuta di ritorno alla quale allegare il certificato rilasciatovi dall'AGCOM.
Ricordate di essere sempre gentili con gli operatori, che non hanno alcuna responsabilità riguardo al disservizio, e che se hanno a che fare con persone gentili e ragionevoli non avranno alcuna difficoltà a fornirvi gli indirizzi dei canali adeguati a cui spedire le rimostranze a cui avete pieno diritto.